SE LA SCUOLA CAMBIASSE?

“Tutti noi aneliamo a una scuola più serena. Una scuola soprattutto dove i bambini siano un po’ più calmi e attenti. Sogniamo un mondo diverso.”

Ma siamo sicuri che sia questa la soluzione per una scuola migliore? Una lettera a cuore aperto di Camillo Bortolato, un insegnante, rivolta a tutta la categoria, che permette di riflettere sul vero significato della scuola. La trovate in versione integrale sotto i link.

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SE LA SCUOLA CAMBIASSE (di Camillo Bortolato)

Tutti noi aneliamo a una scuola più serena.
Una scuola soprattutto dove i bambini siano un po’ più calmi e attenti.
Sogniamo un mondo diverso.
Ma, caro collega, se i bambini che hai a scuola fossero tutti buoni e disponibili ad ascoltarti sarebbe un guaio perché ti troveresti a nudo davanti ai loro occhi con il rischio di sembrare tu manchevole.
Se i bambini fossero tutti ardenti di sapere ti giudicherebbero dicendo: – Maestro questa cosa la sappiamo già, l’hai detta l’anno scorso. E tu penseresti:- Siete insaziabili a voler ogni giorno cose nuove e sempre più complesse. Lasciatemi ripetere la lezione qualche volta come fanno i miei colleghi.
Se i bambini fossero così pronti e aperti nei tuoi confronti andresti a casa con un senso di colpa per non esserti sfinito come al solito.
Perciò bambini cercate di non essere perfettiQualcuno cerchi di non essere attento. Che fatica essere sotto il vostro sguardo.
Non posso sapere di tutto, anche di social e di programmi interattivi. E non chiedetemi di disegnare, cantare, ballare. Non ho il palcoscenico nel sangue come avete voi. Cercate di essere un po’ più inclusivi anche voi.
Perciò caro collega non lamentarti. La scuola dei sogni è quella che può accadere di tanto in tanto, una volta su sei, quanto basta per alimentare la speranza che il fenomeno si verifichi altre volte, magari con maggiore frequenza.
Sono cose che dico a me stesso, che non devo sognare la perfezione e non devo fomentare in me l’utopia delle riforme dall’alto che risolvono i problemi, altrimenti perdo la pace.
La vera riforma la faccio io nella mia classe quando dico:
– Oggi anche se fuori è tempesta e riunioni senza fine , trovo io la soddisfazione di passare una giornata meravigliosa nella mia aula con i miei bimbi.
– Oggi trovo una soluzione al problema del calcolo o della lettura senza attenderla dagli studiosi del cervello. Rinuncio alla scientificità che elimina ogni dubbio.
Dicono che il Meglio è nemico del Bene. Perciò scelgo l’imperfezione.
Quando nel linguaggio delle nostre programmazioni saranno tornate parole come bene e male, entusiasmo e delusione emergerà la vera sostanza di come devono andare umanamente le cose.
Voglio provare a pensare da solo. Mi cimento nel fare io il cambiamento che vorrei nella scuola. Ambisco ad essere una cellula sana in questo corpo sofferente della scuola. Di più non posso fare Poi se anche altri avranno fatto questa scelta ci troveremo nelle riunioni di ambito e per intenderci non avremmo neppure bisogno di parlarci.
Ci basterà guardarci negli occhi. Sorridendo.

Buon anno di serenità con i vostri bimbi.

Camillo Bortolato