Curiosità. Questa è la parola chiave dell’articolo di Character Lab che condividiamo oggi. Spronare i più piccoli ad essere curiosi. Questa riflessione viene proposta con la storia di Jane Goodall, fondatrice del Programma di Educazione alla Sostenibilità Roots & Shoots (Radici e Germogli), che da piccola aveva il compito di raccogliere le uove delle galline in fattoria. Puoi leggere l’articolo originale QUI o la traduzione della nostra educatrice Alessia (attività non profit)
Tutto è iniziato con un uovo.
Quando Jane Goodall aveva solo quattro anni, andò a trovare sua nonna nella fattoria di famiglia. Uno dei suoi compiti era quello di raccogliere le uova delle galline. “Con il passare dei giorni, la mia perplessità aumentava”, ricorda. “Dove in una gallina c’era un’apertura abbastanza grande da far uscire un uovo?” Senza Internet da consultare per cercare una risposta, la giovane Jane decise di scoprirlo da sola. Un pomeriggio si infilò in un pollaio vuoto e, per ore e ore, si nascose tra la paglia, silenziosa come un ghiro, in attesa. Dopo più di settant’anni, Jane ricorda quello che successe come se fosse ieri:
Alla fine entrò una gallina, razzolò nella paglia e si sistemò sul suo nido di fortuna proprio di fronte a me. Sono rimasta assolutamente immobile, altrimenti l’avrei disturbata. A un certo punto la gallina si alzò per metà e vidi un oggetto bianco rotondo che sporgeva gradualmente dalle piume tra le sue zampe. All’improvviso, con un tonfo, l’uovo atterrò sulla paglia. Con chiocciate di piacere la gallina scosse le piume, diede una spinta all’uovo con il becco e se ne andò. Jane eccitata come non lo era mai stata, nemmeno per un compleanno o per Natale, corse a casa per condividere la notizia.
La madre di Jane l’aveva cercata dappertutto per ore e aveva persino chiamato la polizia per la preoccupazione. Eppure, Jane ricorda: “Quando la mamma, ancora alla ricerca, ha visto che mi stavo precipitando a casa, entusiasta, non mi ha sgridato. Ha notato i miei occhi lucidi e si è seduta ad ascoltare la storia di come una gallina fa un uovo: la meraviglia di quel momento in cui l’uovo finalmente è caduto a terra”. Tutte le bambine e i bambini nascono con la voglia di imparare. Alla radice di tutto l’apprendimento c’è la curiosità: domande di cui vuoi conoscere la risposta, per nessun altro motivo se non quello che stai morendo dalla voglia di sapere. Una nuova ricerca mostra che non sono solo domande curiose, ma anche risposte interessanti, che migliorano ulteriormente l’apprendimento e la memoria, in particolare quando i bambini diventano adolescenti. In altre parole, gli adolescenti sono più brillanti quando affrontano argomenti le cui domande e risposte li riempiono di meraviglia. Non sgridare i bambini per aver fatto domande a sproposito, per essersi nascosti nei pollai, per aver infranto alcune regole per la ricerca di una risposta che hanno urgente bisogno di scoprire da soli. Incoraggia la curiosità a qualsiasi età. Jane aveva 57 anni quando ha creato Roots & Shoots, che consente ai giovani di creare un cambiamento positivo nelle loro comunità. Quest’anno, a 87 anni, ha pubblicato “Il libro della speranza” e ha accettato il Premio Templeton 2021, dicendo: “Sono eternamente grata per il fatto che la mia curiosità e il desiderio di imparare siano forti come lo erano quando ero bambina”. Non si è mai troppo vecchi, o troppo giovani, per rimanere perplessi riguardo a qualcosa che non si capisce, per cercare di capirla da soli e poi, con gli occhi luccicanti, per condividere la tua scoperta con le persone che ami.
Con grinta e gratitudine,
Angela
Fonte: “Roots & Shoots” – (Character Lab di Angela Duckworth)