Nell’articolo “Heart“ di Character Lab , Angela Duckworth ci racconta di Tommy Lasorda, manager del mondo del baseball, scomparso il mese scorso. La Duckworth riporta alcuni passi del suo libro autobiografico, focalizzandosi su un tema importante: come speri di essere ricordato?
Leggi l’articolo: “Heart”
Fonte: Character Lab di Angela Duckworth
Ecco la versione in italiano tradotta dalla nostra educatrice Alessia (attività non profit)
Come speri di essere ricordato?
CUORE
Il mese scorso è venuto a mancare il leggendario manager del mondo del baseball Tommy Lasorda.
Ho incontrato Tommy solo due volte. Era una calda sera di luglio, i Los Angeles Dodgers stavano affrontando i Philadelphia Phillies, e Tommy era in città per la partita. I suoi amati ragazzi in blu hanno battuto sonoramente la mia squadra per 16 a 2.
Avevo già letto “Tommy Lasorda: My Way”, un’autobiografia piena di racconti e aforismi. Allora, ero uno spettatore appassionato mentre Tommy parlava per ore, non solo di baseball ma anche del gioco della vita e cosa significhi giocarla bene. La mattina dopo la sua morte , fu quello il libro che tirai giù dallo scaffale e mi misi a rileggere.
Ecco uno degli ultimi racconti del libro.
Alyson Habetz, una ragazza di 10 anni proveniente dalla città di Crowley in Louisiana, sta aspettando in fila per incontrare Tommy. Gli addetti stanno mettendo fretta a tutti perché gli eventi stanno andando oltre il tempo stabilito. Mentre sta firmando il guanto di Alyson, il gomito di Tommy viene urtato. Tommy ferma tutto e tutti per chiarire, in una voce che ricorda a tutti chi è il responsabile, che questo non è il modo di trattare i giovani fans. Poi gira il guanto e lo firma adeguatamente.
“Quella notte ci fu un ricevimento” ricorda Alyson. “Gli sono stata accanto tutta la sera. E dopo quel momento è diventato il mio eroe.”
Non solo un eroe ma, come poi si è dimostrato, un amico di penna, un mentore, un amico per la vita.
Quando Alyson voleva giocare a baseball al liceo ma era proibito dall’associazione atletica, Tommy le scrisse una lettera di supporto dopo l’altra, incoraggiandola a perseguire il suo sogno. Alla fine, dopo due anni di battaglie legali, Alyson ebbe la meglio riuscendo a realizzare il suo sogno.
Anni dopo, quando Alyson lanciava per la squadra professionale femminile dei Colorado Silver Bullets, il loro manager fu iniziato nell’Albo D’Onore. Il caso volle che per la sua storica carriera con i Dodgers, includendo 1599 partite, quattro gagliardetti per la Liga nazionale e due “World Series” – Tommy fu iniziato proprio lo stesso giorno. E fu così che alla cerimonia di dedicazione, Alyson e Tommy riuscirono a festeggiare insieme.
Tommy Lasorda era un modello di grinta, ottimismo e forza di volontà che lo hanno reso un avversario eccezionale. Ma era anche un modello di gentilezza, onestà e forza d’animo che, come recenti ricerche hanno mostrato, è quanto di più apprezziamo in un vero amico. Non confondete la grandezza con cortesia.
Ciò che appare scritto sul necrologio del “New York Times” potrebbe non essere ciò che fa meritare un’amicizia che dura tutta la vita.
Chiedetevi come vi piacerebbe essere ricordati. Questo semestre, sto chiedendo ai miei laureandi di scrivere i loro elogi funebri, e come per tutti gli elaborati che assegno, farò lo stesso. Questo esercizio obbliga a chiedersi: alla fine di una vita, cosa conta di più? La fama e la fortuna? O come scegli di presentarti al mondo? Sarai ricordato per quello che hai raggiunto o ciò che hai dato? Non so se Tommy Lasorda abbia scritto il proprio elogio funebre, ma l’ultima frase della sua biografia sono le sue parole:” credo che Dio ci metta sulla terra per una ragione. E penso che io sia stato messo sulla terra per aiutare gli altri. Per fare tutto ciò che posso per aiutare”.
Con grinta e gratitudine,
Angela.