PROFILO MOTIVAZIONALE INTEGRATO: TRA EGOISMO E ALTRUISMO

Vuoi perseguire un obiettivo perchè ti fa stare bene anche mettendoci un po’ di sano egoismo? Va bene così! L’articolo di oggi ci spiega come anche le persone più altruiste, per poter esserlo, scelgono di avere un minimo di egoismo. Trovi l’articolo originale QUI o la traduzione, qui sotto, della nostra educatrice Alessia (attività non profit)

 

EGOISTA PER UN MOTIVO

Oggi ho chiesto a William Fleeson di condividere il suo consiglio della settimana. Questo è il primo articolo di una serie in due parti sulla morale.

Uno studente, una volta, mi ha detto che voleva fare il medico per poter aiutare gli altri. Ma entrare in medicina significava essere ultra-competitivo al college e non voleva ferire gli altri mentre cercava di raggiungere il suo obiettivo.

Come poteva diventare un medico generoso senza prima essere un arrivista egoista, si chiedeva.

Potresti aspettarti che le persone più morali del mondo (pensa a Gandhi o Madre Teresa) siano fortemente motivate dall’aiutare gli altri e per niente egoiste. Un profilo motivazionale così asimmetrico è ciò che li rende morali, giusto?

Si scopre che non è così. Uno studio sulle persone più influenti del XX secolo ha rilevato che i soggetti con più morale hanno un profilo motivazionale integrato.

Un profilo motivazionale integrato è quello che include sia gli impulsi egoistici che quelli al servizio degli altri. Non è né dominante né atrofizzato. Le persone con un profilo integrato sono altamente motivate a prendersi cura degli altri, ma sono anche altamente motivate ad acquisire potere e risorse.

In un profilo integrato, questi due motori lavorano insieme in un modo particolare: coloro che lavorano per il proprio miglioramento aiutano la persona a ottenere potere e risorse, in modo che il potere e le risorse possano essere utilizzati per aiutare gli altri. L’obiettivo finale è quello di servire uno scopo più ampio, ma la persona riconosce che può aiutare meglio gli altri ottenendo prima il potere e poi applicandolo al servizio degli altri.

Quando ho spiegato questo al mio studente, le sue spalle si sono rilassate per il sollievo e il suo viso si è illuminato per l’eccitazione. Si era reso conto in quel momento che insistere per avere successo nella facoltà di medicina non era antitetico al fare del bene, ma forse anche essenziale per il suo scopo più alto nella vita.

Non credere che fare cose che ti rendono felice sia sempre una brutta cosa.

Persegui obiettivi di auto-avanzamento in modo da poter usare il tuo potere per aiutare gli altri.

Quando lo scopo più grande è il beneficio di tutti, ciò che va bene per te va bene per tutti.

Con ammirazione,

Will

William Fleeson è professore di psicologia della famiglia Hultquist presso la Wake Forest University.

 

Fonte:
Selfish for a Reason (Character Lab di Angela Duckworth)

 

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