ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE: GUIDARE I RAGAZZI NELLA SCELTA

Pallavolo, basket, calcio, nuoto, danza! Quante attività posso fare i ragazzi dopo la scuola. A volte per loro è difficile scegliere, soprattutto quando pensano di non essere adatti a fare quel tipo di sport. Come fare? Sicuramente è importante che siano sempre i figli a scegliere, quindi bisogna guidarli in questa fase. L’articolo di Character Lab ci spiega come! Puoi leggere QUI l’articolo, o la traduzione fatta dalla nostra educatrice Alessia (attività non profit)

 

L’Architettura delle scelte

Oggi ho chiesto a Eric Johnson di condividere il suo consiglio della settimana.

Quando mia nipote ha iniziato il liceo, si è trovata a dover prendere una grande decisione. Era una talentuosa giocatrice di calcio, softball e basket e quando non praticava sport era impegnata in un’attività in rapida crescita: produzione e vendita di “slime”.

Ma non poteva fare tutto.

Ogni attività richiedeva una quantità crescente di tempo ed era curiosa di provare anche nuove attività: la robotica e forse il giornale della scuola. E che dire di tutte le possibilità che ancora non conosceva?

I suoi genitori si interrogavano su come avrebbero potuto aiutarla. Avevano letto del paradosso della scelta – avere troppe opzioni può paralizzare il processo decisionale – e pensavano di dover limitare il numero di attività in esame. Ma le opzioni erano così diverse. Non sapevano come ridurle, e ce n’erano alcune che la ragazza non aveva ancora considerato e che le sarebbero potute piacere molto.

Prendere buone decisioni implica un’architettura delle scelte: strutturare la presentazione delle opzioni in modo tale da portare a un risultato soddisfacente. Ad esempio, la città di New York

presenta agli alunni di terza media più di 700 diverse scuole superiori raccolte in un grande libro e chiede loro di classificare le prime 12.

È facile per le famiglie sentirsi perse e per i bambini finire in una scuola che si rivelerà una pessima scelta. Gli esperimenti che hanno ridotto le opzioni a 30, ad esempio eliminando le scuole troppo lontane, hanno aiutato gli studenti a fare scelte migliori.

Per quanto riguarda mia nipote, i suoi genitori volevano proporle varie opzioni senza sopraffarla, quindi hanno eliminato quelle che sapevano non le sarebbero piaciute. Ma hanno lasciato comunque alcune scelte, come prendere lezioni di mandarino, per le quali non sapevano quale sarebbe stata la sua reazione. Hanno anche suddiviso le scelte in categorie come sport, club del doposcuola e sfide a scuola. Poteva fare una scelta all’interno di ogni categoria o decidere quale fosse più importante, e questo rendeva il processo più semplice.

Non scegliere tu al posto dei giovani della tua vita. L’esplorazione porta all’espansione.

Aiuta i giovani a fare scelte sagge. Ad esempio, puoi presentare un elenco, altrimenti schiacciante, di attività extrascolastiche in un certo ordine. Puoi rivolgere l’attenzione alle caratteristiche alle quali ritieni valga la pena dare la priorità. In altre parole, in qualità di architetto della scelta, puoi rendere fattibili anche le decisioni percepite come scoraggianti.

Con curiosità e gratitudine,

Eric

Eric Johnson, Direttore del Center for Decision Sciences presso la Columbia University, è l’autore di The Elements of Choice: Why the Way We Decide Matters.

 

Fonte:
Choice Architecture (Character Lab di Angela Duckworth)